Presentazione

di Daniela Parisi

Negli anni in cui abbiamo curato il sito dell’Associazione Francesca Duchini. Studio del pensiero economico abbiamo raccolto molti materiali che emergevano da seminari, incontri, attività didattiche. Contributi di grande interesse offerti da studiosi di varie specializzazioni (economisti, storici, giuristi, filosofi) nel rileggere in prospettiva storica tematiche di grande attualità: dal rapporto fra etica ed economia, ai problemi della politica economica nazionale e dello sviluppo, alle diseguaglianze di genere, alla guerra e alla pace. Nonostante il vivace interesse riscontrato fra gli studenti di economia – che hanno potuto apprezzare la capacità della storia del pensiero di ampliare i loro orizzonti culturali e mettere in luce la rilevanza delle conoscenze economiche nelle diverse epoche storiche –, il carattere prevalentemente divulgativo e il taglio autenticamente interdisciplinare di questi contributi non li rendeva molto adatti a trovare adeguato spazio nei periodici e nelle pubblicazioni specializzate in storia del pensiero economico. Abbiamo così pensato di dare vita ad un periodico online che ampliasse i contenuti del sito, con l’obiettivo di offrire uno strumento di divulgazione del pensiero economico e di riflessione transdisciplinare. Ponendosi nel solco di Francesca Duchini, Pensare l’economia. Rivista di storia, dibattiti e attualità, desidera dare spazio al confronto libero fra studiosi di storia del pensiero economico, economisti e cultori di altre discipline che guardano alla storia, per diversi motivi interessati a comprendere il passato con gli strumenti dell’analisi rigorosi e appropriati, ma senza rigidi steccati disciplinari. Ecco che allora presentiamo ai colleghi, agli studiosi e agli studenti un numero uno del nostro periodico.

Avviare una nuova rivista significa aprire una strada verso il futuro e il futuro, come sappiamo, è soggetto al rischio e all’incertezza. Tale scelta espone al rischio di andare a solcare strade già battute, di cadere nella ripetizione o nell’autoreferenzialità, di tentare con i poveri mezzi a disposizione di imitare iniziative attive da tempo, ormai ben riconosciute dagli studiosi e affermate nel panorama nazionale e internazionale. Una rivista come questa, dedicata al pensiero economico, che vuole tenere insieme storia, dibattiti e attualità si espone, poi, a rischi specifici, connessi all’obiettivo di offrire contenuti originali e rilevanti su un terreno apparentemente tanto sterminato quanto segnato dai confini incerti. Ma, d’altra parte, il rischio che si vorrebbe evitare è anche quello di rimanere chiusi nelle gabbie, talvolta un po’ claustrofobiche, dei confini disciplinari, fallendo nel tentativo di aprire un confronto aperto con chiunque, partendo dalla propria cultura e dal proprio campo di specializzazione, voglia confrontarsi sui grandi temi che segnano il rapporto tra economia e società in prospettiva storica. A questi rischi si aggiunge una buona dose di incertezza: incertezza di riuscire o meno a coinvolgere un pubblico ampio ed eterogeneo, che si vorrebbe popolato da studiosi autorevoli, esperti nei loro campi disciplinari, ma anche studenti e studiosi in formazione; incertezza di riuscire o meno a stimolare curiosità e idee originali, formando una sorta di laboratorio interdisciplinare e intergenerazionale nel quale studenti e studiosi, giovani e meno giovani, specialisti e professionisti, possano incontrarsi intorno a un tavolo ideale, con-versando, ovvero versando l’uno nella coppa dell’altro, esperienze, ricerche e riflessioni.

La struttura della rivista è pensata, dunque, per offrire modalità diverse di divulgazione scientifica, tese soprattutto a rendere noto ad un pubblico più ampio, anche con finalità didattiche, ricerche originali prodotte nell’ambito della storia del pensiero economico, secondo i suoi diversi approcci. In questo modo essa si pone come complementare alle riviste scientifiche oggi presenti nel nostro paese e in ambito internazionale: la scelta della lingua (l’italiano) e del formato (online) vogliono esaltare appunto questa sua funzione di offrire uno spazio di ampia divulgazione, fruibile ben al di fuori degli ambienti accademici, richiamando l’attenzione su quanto si muove nell’ambito della storia dell’economia.

Per questo motivo la Rivista è aperta da un’ampia sezione di Saggi e ricerche, con articoli di taglio sia specialistico che interdisciplinare che riguardano la storia dell’economia, trattata secondo diversi approcci e prospettive.

In secondo luogo, la rivista offre una sezione “Letture”, dedicata a segnalazioni bibliografiche, recensioni ma anche alla pubblicazione di saggi introduttivi a volumi o studi recenti. Una terza sezione “Dibattiti” è dedicata a dibattiti tematici, ma anche interviste, con l’intento di rendere ancora più facile e più fluido il confronto con approcci disciplinari diversi e tematiche trasversali.Una quarta sezione, “Laboratori ed esperienze didattiche” è dedicata agli studenti che hanno la possibilità di pubblicare brevi articoli, report di convegni e seminari, estratti di tesi; ma anche ai docenti di economia, sia in ambito universitario che nelle scuole superiori, con la proposta di moduli e testi pensati per la didattica e sperimentati con gli studenti.

Gli articoli proposti per la rivista, seguendo le norme editoriali qui pubblicate, saranno sottoposti a revisione single blind sotto la responsabilità e la supervisione del Comitato editoriale.

Il Comitato scientifico, composto di studiosi riconosciuti nelle discipline storiche ed economiche, offrirà a cadenza regolare indicazioni e suggerimenti per continuare sulla strada che qui viene aperta e affrontare con più coraggio e sicurezza i rischi e le incertezze che questa avventura nella sua bellezza ci riserva.

Autore

  • Daniela Parisi

    Già professoressa ordinaria di Storia del pensiero economico presso l’UCSC di Milano; 2010 Fulbright professor presso l’University of Pittsburg; Presidente dell'Associazione Francesca Duchini-Studio del pensiero economico.

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